Valutazione DSA e BES

Valutazione DSA e BES

Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)?

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) fanno parte della più ampia gamma dei disordini evolutivi che possono manifestarsi nell’acquisizione delle abilità linguistiche, negli apprendimenti e nelle funzioni cognitive. I bambini presentano significative difficoltà nella lettura (dislessia), nella scrittura (disgrafia e disortografia) e nel calcolo (discalculia).

Questi disturbi, sono chiamati specifici proprio perché interessano aspetti circoscritti del funzionamento cognitivo, lasciando intatto il funzionamento generale (i bambini infatti presentano una intelligenza nella norma).

Fino a qualche anno fa le diagnosi di DSA erano piuttosto rare, in quanto gli insegnanti non avevano una formazione adeguata rispetto al problema e spesso consideravano questi bambini solo come studenti "svogliati".

Con la pubblicazione della Legge 170 del 8/10/2010 e decreti applicativi (DM 12/07/2011), si è fatta chiarezza sul problema e sono state rese note le misure compensative e dispensative utili a favorire l’apprendimento di questi bambini. Attualmente, i DSA rappresentano uno dei disturbi più frequentemente inviati ai servizi dal territorio (circa il 10-15% dei soggetti in età scolare) anche a causa della loro comorbidità con disagi nella sfera emotiva o comportamentale.

Questi bambini, infatti, si presentano spesso demoralizzati rispetto alla scuola, con bassi livelli di autostima, una errata percezione di sé e con comportamenti impulsivi in risposta alle frustrazioni subite.

Cosa sono i BES?
L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) fa riferimento all’emanazione della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 ed è l’acronimo che indica i Bisogni Educativi Speciali, cioè quelle particolari esigenze educative tipiche di alcuni alunni che hanno bisogno di un supporto adeguato e personalizzato rispetto alle loro condizioni fisiche, biologiche, fisiologiche, psicologiche e sociali.

Nei BES rientrano tre grandi categorie di alunni:

  1. i ragazzi con disabilità motoria o cognitiva (tutelati dalla Legge n. 104 del 1992);
  2. disturbi evolutivi specifici (tutelati dalla Legge 170 del 2010, che includono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività ADHD, il borderline cognitivo;
  3. gli alunni che risentono di svantaggi di tipo socioeconomico, linguistico o culturale come la non conoscenza della lingua e della cultura italiana.

Inoltre, fanno parte dei BES anche i disturbi dell’apprendimento non specifici (ad esempio quelli dovuti a sordità, epilessia, sindrome di Down, ipotiroidismo, ecc.), i disturbi dell’umore e i disturbi d’ansia.

La novità più importante dell'introduzione dei BES nella scuola italiana è l'ampliamento del campo di applicazione di una didattica personalizzata e inclusiva. In altri termini, il diritto a un Piano Didattico Personalizzato (PDP), ovvero a una personalizzazione del processo d'apprendimento, viene esteso anche agli studenti con Bisogni Educativi Speciali, che in precedenza era prevista solamente per gli alunni con DSA.

La valutazione diagnostica per DSA e BES
Quando un insegnante o un genitore individua la presenza di una difficoltà nel bambino/ragazzo durante l’esecuzione dei compiti scolastici, oppure dei segnali che fanno supporre ad una difficoltà nella lettura, scrittura e/o calcolo, è importante richiedere una procedura di valutazione diagnostica. La valutazione DSA o BES viene effettuata da un’equipe multidisciplinare composta da psicologo e logopedista. Questa valutazione implica una serie di fasi, per comprendere la difficoltà del bambino e per strutturare un piano di intervento efficace:

  • primo colloquio con la coppia genitoriale nel quale vengono raccolte una serie di informazioni sul bambino, il suo sviluppo cognitivo, motorio, linguistico ed emotivo;
  • valutazione intellettiva;
  • valutazione degli apprendimenti: lettura, scrittura e calcolo;
  • approfondimenti neuropsicologici: memoria, attenzione, linguaggio, ecc.;
  • colloquio di restituzione e con consegna della relazione.

La valutazione diagnostica per DSA e BES permette di comprendere le difficoltà del bambino, evitando di incorrere in errori di valutazione (ad esempio: “non riesce perché è svogliato”, “appena vede un compito lungo non vuole farlo”) che hanno un impatto sulla sua autostima.

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