La Disprassia Verbale

La Disprassia Verbale

La disprassia verbale è un disturbo centrale di programmazione e realizzazione dei movimenti articolatori necessari alla produzione di suoni, sillabe, parole e alla loro riorganizzazione sequenziale, in assenza di deficit neuromuscolari, sensoriali e anomalie morfostrutturali a carico dell’apparato fono-articolatorio. La disprassia è un disturbo dell’esecuzione di un’azione intenzionale, volontaria. Può essere specifica e quindi primaria oppure associata ad altri tipi di disturbi.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI E CAMPANELLI D’ALLARME

  • C’è un ritardo nella comparsa delle prima parole, solitamente attorno ai 24 mesi vengono prodotte meno di 50 parole;
  • Solitamente la comprensione è significativamente migliore della produzione;
  • Ridotta capacità di elaborare frasi, mettere le parole in ordine corretto, esprimere un concetto in maniera chiara;
  • Alterazioni a carico della velocità, dell’intonazione e del ritmo di parole di parole e frasi;
  • È un disturbo dell’integrazione neurosensoriale;
  • Difficoltà a rappresentarsi, programmare ed eseguire atti motori in serie, finalizzati ad un preciso scopo ed obiettivo;
  • La stessa parola può essere prodotta in molti modi differenti;
  • Le “serie automatiche” sono meno difficoltose rispetto alle risposte “su richiesta”;
  • Non presentano difficoltà di controllo motorio involontario;
  • Non è presente debolezza o paralisi della muscolatura coinvolta nel linguaggio;
Può inoltre presentarsi spesso anche in associazione ad anomalie e sindromi genetiche, a disordini evolutivi di origine metabolica, a epilessia o nell’autismo.


COSA FARE E A CHI RIVOLGERSI

È importante intervenire il prima possibile perché il bambino si percepisce come un “cattivo” comunicatore a causa della frustrazione rispetto alla propria capacità di trasmettere messaggi verbali, con conseguenti ricadute negative sul versante emotivo, affettivo e relazionale. Inoltre, l’individuazione precoce permette di evitare che difficoltà di produzione si estendano agli altri domini linguistici e abbiano ricadute sull’ organizzazione del pensiero verbale e dell’apprendimento.

La diagnosi di disprassia verbale viene effettuata dal Neuropsichiatra Infantile. Sono coinvolti nel processo di diagnosi il Logopedista e il Terapista della Psicomotricità dell’Età Evolutiva, che collaborano per stabilire il profilo funzionale del bambino. In seguito alla diagnosi il trattamento logopedico è l’intervento più indicato, affinché il bambino possa migliorare il controllo motorio della propria produzione verbale e possa essere sostenuto in tutti i suoi tentativi di comunicazione.

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