Disturbi della Comunicazione Pragmatica

Disturbi della comunicazione pragmatica

Il Disturbo della Comunicazione Sociale (Pragmatica) ha esordio nel periodo dello sviluppo e consiste in una persistente difficoltà nell’ambito della comunicazione verbale, quanto nell’ambito della comunicazione non verbale. Sono presenti deficit nell’uso funzionale della comunicazione per scopi sociali e difficoltà nel regolare il modo di comunicare in base al contesto sociale in cui ci si trova che non vengono spiegati da carenti abilità cognitive.


Per le implicazioni terapeutiche, didattiche e di supporto sociale che possono essere attivate va posta particolare attenzione nella distinzione di questo disturbo dal disturbo dello spettro autistico, in cui però l’alterazione della pragmatica del linguaggio si accompagna ad un pattern di interessi ristretti e di comportamenti rigidi e ripetitivi, cosa che non si presenta nel disturbo della comunicazione pragmatica.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI E CAMPANELLI D’ALLARME

I sintomi fanno riferimento sostanzialmente a deficit nell’uso sociale del linguaggio, uso che si raggiunge attraverso l’acquisizione delle regole che governano la comprensione del contesto comunicativo e la produzione di risposte appropriate in differenti contesti sociali.

In particolare sono indicativi:
  • deficit nel rispetto dei turni nella conversazione e nel riformulare le frasi quando non si viene capiti;
  • nell’usare tutti i segnali non verbali che sono utili alla comunicazione, in più risulta difficile la comprensione dei messaggi impliciti e di quelli ambigui;
  • risulta complicato capire le battute, le metafore e tutti i messaggi che vanno interpretati in funzione del contesto;
  • ritardi nelle fasi di acquisizione del linguaggio sono molto spesso associati al deficit della comunicazione pragmatica;
  • problemi comportamentali;
  • ritardi nell’acquisizione del linguaggio.


COSA FARE E A CHI RIVOLGERSI

La diagnosi di Disturbo della comunicazione pragmatica si basa sulla valutazione del funzionamento della componente pragmatica del linguaggio, svolta dal Neuropsichiatra Infantile e dal logopedista ed è accompagnata da questionari per la raccolta d’informazioni attraverso i genitori e gli insegnanti.

In seguito il logopedista provvederà all’impostazione di un intervento precoce e individualizzato in grado di adattarsi alle richieste che il contesto di vita impone alla persona. In particolare possono risultare utili dei training specifici per potenziare il livello di comprensione di diversi contesti e situazioni, migliorare la comprensione dei messaggi impliciti e la capacità di discriminazione tra messaggi letterali e figurati. Obiettivo del trattamento è anche quello di allenare la capacità di riflessione prima di esprimersi e di affinare l’abilità di espressione linguistica.

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