ANSIA E PAURE

Ansia e Paure

Paure e stati di apprensione possono far parte del normale sviluppo emotivo del bambino e la loro presenza non è necessariamente segno di patologia. I bambini molto piccoli ad esempio, hanno paura di separarsi dalle madri e presentano una preoccupazione per gli estranei e per le persone nuove. Intorno ai 2/3 anni hanno paura del buio, dei mostri e dei fantasmi. Ma queste fanno parte del normale sviluppo del bambino, in quanto poi tendono a passare.


Se l’ansia diventa eccessiva per frequenza, intensità e durata, si considera problematica.
L’ansia è una delle più comuni difficoltà, che viene riportata in ogni età e viene diagnosticata nel 10% dei bambini, mentre paure meno intense, ma pur sempre stressanti, risultano ancora più comuni.

È importante sottolineare come l’ansia, possa causare forti interferenze nella vita del bambino o ragazzo, portando ad un calo nelle prestazioni scolastiche, interferendo con le amicizie e influenzando l’intera famiglia. Inoltre in alcuni casi, l’ansia durante l’infanzia e adolescenza può essere l’inizio di una difficoltà simile in età adulta.


Ci sono diversi tipi di disturbi d’ansia con una sintomatologia differente, ma accomunati da peculiarità simili: una preoccupazione prolungata ed intensa sproporzionata rispetto alla situazione attuale e che influenza la vita quotidiana.

Sebbene i criteri diagnostici dei disturbi d’ansia siano i medesimi, sia in riferimento ai bambini e adolescenza sia in riferimento all’età adulta, di seguito descriviamo la sintomatologia dei disturbi d’ansia più frequenti nell’età evolutiva.

Quali sono i sintomi dei disturbi d’ansia?

  • Sindrome ansiosa da separazione: la caratteristica principale di questo disturbo è l’ansia eccessiva che il bambino manifesta quando si deve separare da qualcuno a cui è profondamente legato, di solito la madre. In genere tende spontaneamente ad attenuarsi dopo i 2 anni; scompare completamente prima dello sviluppo puberale. Dopo i sei anni di età, la persistenza di un’ansia da separazione intensa dalle figure significative è meritevole di un approfondimento Il bambino presenta una persistente paura di rimanere solo, così come una persistente riluttanza ad andare a scuola, in quanto ciò comporta la separazione dalla madre o dalle principali figure di riferimento. Quando il bambino è separato dai genitori o nell’imminenza di tale separazione, può manifestare sintomi fisici quali: mal di testa, vomito, mal di stomaco e dolori addominali. Lontano dai genitori il bambino presenta umore ansioso, tristezza, apatia e disinteresse, irrequietezza e forte malinconia e chiede costantemente di telefonare ai genitori e di essere riportato a casa.
  • Fobie specifiche: si parla di sindrome fobica dell’infanzia, quando i bambini/ragazzi presentano paure specifiche non necessariamente pericolose come: oggetti, animali o situazioni (altezze, cani..). Tale paura è anormale per il grado di gravità e può interferire con il normale funzionamento del bambino/ragazzo e con la vita dei familiari.
  • Mutismo selettivo: è poco conosciuto ed apparentemente raro. Colpisce prevalentemente i bambini; quest’ultimi iniziano a non comunicare in alcuni contesti sociali, nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Questa condizione interferisce con i risultati scolastici o con la comunicazione sociale.
  • Ansia sociale: si tratta di un disturbo caratterizzato da eccessiva timidezza nei confronti di situazioni e persone nuove o poco familiari. La timidezza diventa così intensa da rendere impossibile per il bambino i normali rapporti interpersonali e porta ad evitare ogni contatto con persone con le quali non si ha confidenza. I bambini con questo tipo di disturbo interagiscono volentieri con persone che conoscono bene, come i membri della propria famiglia o qualche amico.
  • Ansia generalizzata: si tratta di uno stato di eccessiva ansia e preoccupazione immotivata e irrealistica. Diversamente da quanto accade nell’ansia sociale, questo stato emotivo non è collegabile a particolari stimoli ambientali, anche se alcune situazioni possono accentuare l’ansia.

Come si interviene?

Risulta importante riconoscere precoce un problema d’ansia per una corretta presa in carico del problema. I trattamenti cognitivo comportamentali con bambini e ragazzi ansiosi sono utilizzati da anni con successo. Nel nostro studio applichiamo il protocollo Cool Kids Program. Si tratta di un trattamento evidence based, la cui efficacia è avvalorata da decenni di ricerche scientifiche. Il trattamento è mirato in un primo momento a modificare i pensieri e le credenze non funzionali, in un secondo momento l’obiettivo della terapia è accompagnare il bambino ad affrontare gradualmente ciò che lo preoccupa. I genitori vengono accompagnati nell’acquisire strategie per aiutare i propri figli nella gestione dell’ansia.

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